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Nel poema vernacolare in ottave "Quannu scuaja la nei" l'autore, Biagio Saracino, ripercorrendo nostalgicamente l'esistenza, descrive con i versi del suo idioma gli angoli del paese natìo, Avetrana, fa scorrere le immagini delle strade, delle piazze, delle case, dei suoi abitanti, diffonde i profumi della campagna e del mare. E mescola il presente con il proprio passato, fiuta le atmosfere di tutto ciò che lo circonda filtrandolo attraverso i ricordi.